Bad Company 3: sì, no, forse.

Bad Company. Due parole sufficienti a smuovere ricordi ed emozioni. Lo sanno bene i fans della celebre serie spin-off che a distanza di anni dall’uscita di Bad Company 2 ancora chiedono a gran voce la realizzazione di un seguito. Bad Company 3 vedrà mai la luce (dei nostri blue-ray)?

Karl-Magnus Troedsson, leader DICE, ha recentemente affrontato l’argomento.

C’erano alcune persone che chiedevano “Perché state sviluppando Hardline? Dovreste sviluppare Bad Company 3 invece.”. Noi prendiamo in considerazione tutto ciò quando pensiamo al futuro e facciamo strategia commerciale. Ma c’è una domanda che riguarda Bad Company che ci siamo sempre chiesti: che cosa piace veramente alla gente di Bad Company? Alcuni sostengono che i controlli del multiplayer siano più veloci e diretti. Ad altre persone è piaciuto il sigleplayer, i personaggi e il loro carattere. Le persone amano aspetti diverso che lo riguardano. (…) E’ preoccupante tornare indietro e cercare di rifare un prodotto preferito dai fan quando di fatto nessuno sa indicare che cos’è che le persone amano. (…) Alcune persone sostengono che Bad Company 2 è il miglior multiplayer che abbiamo mai fatto. Ok, perché è così? E’ difficile per loro argomentare di cosa si tratta, il che lo rende difficile per noi. Sarebbe difficile ricreare qualcosa come quello. Possiamo farlo? Naturalmente. Abbiamo le nostre teorie quando si parla di multiplayer. (…) La serie Bad Company è qualcosa che ci teniamo molto stretti e con cura. La terremo in considerazione quando penseremo al futuro.

Se non avete giocato Bad Company 2 difficilmente potrete comprendere l’apprensione e l’entusiasmo collegati ad un eventuale seguito. Se invece come noi sapete bene quanto è alta la posta in gioco, le parole di Karl T. saranno suonate preoccupanti e rassicuranti al tempo stesso. Preoccupanti, poiché alla DICE non sanno riconoscere con sicurezza i motivi che hanno portato Bad Company al successo. Rassicuranti, perché hanno capito il valore di quel che hanno in mano e non vogliono rischiare di rovinare il brand.

 

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